Dislessia: cos’è, i sintomi, come si tratta, le terapie digitali

Cos’è la dislessia: definizione, cause, caratteristiche

Secondo l’Associazione Italiana Dislessia, la dislessia è “disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella lettura accurata e fluente di un testo in termini di velocità e correttezza”. Questo disturbo ha come implicazioni principali:

● difficoltà nella comprensione di un testo scritto
sostituzione o inversione di lettere o parole all’interno di un testo
● lettura ad alta voce scorretta e lenta

La dislessia, insieme a discalculia, disortografia e disgrafia, fa parte dei DSA, ovvero i Disturbi Specifici dell’Apprendimento: questi disturbi si manifestano principalmente in età scolare, causando difficoltà nello studio e nell’acquisizione delle conoscenze, nonostante al soggetto non manchino gli strumenti e le abilità cognitive relative alla propria età.

Ogni DSA si misura in 3 livelli di gravità: lieve, medio e grave.

La dislessia non è causata da traumi o stress in età infantile, ma da dinamiche puramente neurobiologiche. Le difficoltà di lettura, inoltre, possono generare una ridotta percezione di autoefficacia e problematiche di tipo emotivo.

In base alle specifiche difficoltà che l’individuo presenta nei processi di lettura e alle differenze nei meccanismi cognitivi coinvolti, la dislessia può essere distinta in:

  • Dislessia superficiale o lessicale: la capacità di lettura è compromessa, ma la capacità di interpretare il significato rimane intatta. Per il soggetto risulta difficile distinguere tra parole omofone ma non omografe (ad esempio l’ago e lago)
  • Dislessia fonologica: la lettura lessicale rimane invariata, mentre risulta difficile associare grafema e fonema. Insorge difficoltà nella lettura di parole molto lunghe, nuove o di parole formate da una serie di lettere senza senso
  • Dislessia profonda: sia la lettura lessicale che quella fonologica sono invalidate, lasciando spazio alla paralessia semantica: durante la lettura, il soggetto produce una parola diversa ma dal significato vicino a quello della parola scritta

Dislessia evolutiva

Per dislessia evolutiva si intende un disturbo della lettura che insorge in età evolutiva.
Poiché è possibile cogliere alcuni segnali già dalla scuola dell’infanzia, è consigliabile intervenire quanto prima nel potenziamento delle abilità.

Possono essere rilevate, infatti, difficoltà a:

  • orientarsi nel tempo e nello spazio
  • ricordare le sequenze
  • seguire i racconti orali
  • svolgere giochi più complessi
  • disegnare
  • ampliare il vocabolario
  • memorizzare canzoni e filastrocche.

È durante la scuola primaria che la dislessia si manifesta. Quello che salta subito all’occhio dei genitori dei bambini con dislessia che iniziano a frequentare la scuola primaria è la difficoltà dello studente ad automatizzare i processi di apprendimento. Inizialmente, sembra che il bambino abbia acquisito una nuova competenza che, dopo alcuni giorni senza pratica, sembra essere non più presente.

Tra i segnali osservabili nei bambini con dislessia nella scuola primaria di primo grado:

  • lettura lenta rispetto alla media della propria età
  • confusione tra lettere simili sia grafiche che fonemiche articolatorie
  • righe o parole saltate durante la lettura
  • errori di anticipazione nella lettura
  • errori di omissione, aggiunta, cancellazione o inversione delle lettere

È fondamentale sottolineare che come indicatore va tenuta in considerazione la lettura a prima vista.
La lettura a prima vista si riferisce alla capacità del bambino di decodificare e comprendere un testo non precedentemente letto.
Questa abilità è considerata un indicatore primario della competenza di decodifica, poiché non è influenzata dalla memoria o dalla familiarità con il testo.
Nelle letture successive, la lettura può essere supportata dai processi mnesici consentendo l’anticipazione del testo e migliorando apparentemente la capacità di decodifica.

Il manifestarsi della dislessia non deriva da traumi psicologici o emotivi del bambino, dall’ambiente in cui cresce o dall’educazione impartita, né da limitate capacità intellettive. Tuttavia, vi sono alcuni fattori di rischio che ne influenzano l’insorgenza, come

  • il sesso maschile
  • la familiarità (stimata fino al 65/70% in soggetti con uno o entrambi i genitori affetti da dislessia)
  • il ritardo nello sviluppo del linguaggio

Dislessia negli adulti

La dislessia individuata in un soggetto adulto può essere conseguenza di una diagnosi tardiva, mai ottenuta in età evolutiva, o il manifestarsi di dislessia acquisita, ovvero una tipologia di dislessia che si verifica in soggetti che hanno vissuto particolari traumi o patologie (come ictus e trauma cranico) che inficiano i processi cerebrali a tal punto da compromettere le capacità di lettura e comprensione del testo acquisite nel corso della propria vita. La probabilità che si verifichi tale condizione aumenta con l’aumentare dell’età poiché, oltre a essere esposti alle conseguenze dell’invecchiamento dell’organismo, i soggetti più anziani sono fisiologicamente più inclini ad andare incontro a traumi e patologie che possano pregiudicare le funzioni cerebrali.

I sintomi della dislessia in età adulta sono gli stessi di quelli che si manifestano in età evolutiva, tuttavia alcuni di essi possono essere più o meno marcati in relazione all’area interessata dal trauma (se si tratta di dislessia acquisita in seguito a un evento traumatico) e al livello di deterioramento delle abilità cognitive dovute all’invecchiamento in un soggetto adulto:

● lettura lenta e scorretta di un testo
● comprensione del testo difficoltosa
● problematiche che si riflettono nella sfera personale del soggetto e che influenzano le dinamiche lavorative, sociali e comportamentali

Come trattare la dislessia

Nell’approcciarsi alla dislessia è necessario aver sempre presente il fatto che la dislessia non è una malattia, ma una condizione: per questo motivo non si “cura” ma si (ri)abilita.
La dislessia, come detto in precedenza, ha cause neurobiologiche, e non si classifica come una patologia dalla quale “guarire”. Piuttosto che chiedersi se la dislessia si può curare, bisognerebbe chiedersi come fare per prendersi cura al meglio del soggetto dislessico.

Esistono diverse tipologie di trattamenti abilitativi per la dislessia che si differenziano principalmente in base alle specifiche abilità che mirano a potenziare e alle modalità per farlo (per approfondire: Trattamenti lessicali e sub-lessicali della dislessia). Di seguito viene riportato un quadro esaustivo di interventi che possono essere adottati in merito al trattamento di un soggetto dislessico:

Trattamento sub-lessicale: attraverso la via sub-lessicale (lenta), le parole vengono divise in unità più piccole, le lettere, facilitando così la lettura della parola. Il trattamento sub-lessicale agisce semplificando la decodifica delle sub-unità al fine di arrivare alla comprensione della parola nella sua totalità. Questo trattamento è adatto ai soggetti dislessici più piccoli, alle prese con le prime fasi dello sviluppo del linguaggio
Trattamento lessicale: attraverso la via lessicale (veloce), la parola è letta nella sua totalità. Il trattamento lessicale agisce rafforzando la capacità di comprensione della parola intera evitando lo step della scissione nelle sue sub-unità
Trattamenti visivi: facilitare la lettura grazie a un aumento della grandezza dei caratteri di un testo, dello spazio tra le lettere e dello spazio tra un rigo e l’altro
Trattamenti neuropsicologici: sviluppare il processo di connessione della parola letta al fonema a essa associato; potenziare le capacità cognitive del soggetto dislessico
Trattamenti balance (Metodo Bakker): questo trattamento si basa sull’assunto che nel processo di lettura il cervello metta in atto un’attività di bilanciamento tra l’apporto dell’emisfero destro e quello dell’emisfero sinistro. Nel caso di un soggetto dislessico vi è uno squilibrio tra un emisfero e l’altro. La terapia adottata mira a stimolare entrambi gli emisferi al fine di raggiungere un equilibrio funzionale.

Il trattamento della dislessia con le Digital Therapeutics: TurboLettura e Leggo Facile

Le Digital Therapeutic – DTx sono delle tecnologie innovative che contribuiscono a coadiuvare il trattamento della dislessia di adulti e bambini grazie anche alle dinamiche di gioco e dell’interattività.

TurboLettura

La Digital Therapeutic – DTx TurboLettura si presenta come un gioco dinamico in 3D. È un’applicazione per smartphone e tablet per il trattamento della dislessia nei bambini. È un serious game progettato con i principi di gamification (applicazione di elementi tipici dei giochi) e di token economy (sistema basato su ricompense) per aiutare gli studenti a praticare la lettura in un ambiente divertente e stimolante che favorisce la motivazione e l’interesse.

Questo approccio consente di coinvolgere i bambini e i ragazzi al fine di far loro raggiungere specifici obiettivi e quindi automatizzare il processo di lettura.
Lo studente, guadagnando monete durante il gioco, potrà sbloccare nuovi oggetti che gli permetteranno di personalizzare Turbino, il personaggio dell’app.

Il riconoscimento vocale è la tecnologia cardine ed esclusiva di TurboLettura. Grazie a questa tecnologia, bambini e bambine possono leggere in modo autonomo e diventare protagonisti attivi nel trattamento: la tecnologia impiegata rileva gli errori nella lettura e invia un feedback immediato. TurboLettura autocalibra la velocità di lettura in base alla prestazione al fine di non mandare mai in frustrazione il lettore.

I testi da leggere, come parole e frasi, possono essere visualizzati rapidamente in sequenza con presentazione tachistoscopica. È possibile anche attivare l’impostazione di mascheramento del testo utile per fronteggiare l’effetto crowding, presente nelle persone con dislessia.

TurboLettura prevede la possibilità di inserire dei brani personali nuovi anche tramite OCR, per far fronte all’effetto memoria che potrebbe presentarsi, inficiando il risultato del trattamento.

L’app prevede la possibilità di visualizzare il report delle esercitazioni svolte dall’utente, con i relativi parametri che può essere inviato al terapista o all’insegnante del bambino o della bambina per monitorare i progressi e per valutare l’andamento del trattamento o delle prestazioni. TurboLettura è certificata come Dispositivo Medico CE – Classe I.

Disturbo trattato Destinatari Costo Dove acquistarla
Dislessia dai 5 ai 16 anni 19,99 € Google Play

App Store

Leggo Facile

Applicazione online (si usa da computer) per il trattamento della dislessia acquisita: difficoltà nella lettura causata da lesioni cerebrali o disturbi neurologici. La Digital Therapeutics – DTx Leggo Facile consente a soggetti con dislessia acquisita di raggiungere specifici obiettivi e automatizzare i processi di lettura.

All’interno di Leggo Facile è implementato lo stesso sistema di riconoscimento vocale di TurboLettura. Grazie a questa tecnologia, le persone possono leggere in modo autonomo e diventare protagonisti attivi nel processo di trattamento: la tecnologia impiegata rileva gli eventuali errori nella lettura e invia un feedback immediato.

Leggo Facile autocalibra la velocità di lettura in base alla prestazione al fine di non mandare mai in frustrazione l’utente.

In Leggo Facile si possono inserire nuovi brani personali per far fronte all’effetto memoria che potrebbe presentarsi, vagliando il risultato del trattamento.

Leggo Facile elabora il report delle esercitazioni svolte dall’utente, con i relativi parametri per un monitoraggio dei progressi e per valutare l’andamento del trattamento o delle prestazioni.

Disturbo trattato Destinatari Costo Dove acquistarla
dislessia acquisita dai 5 ai 99 anni 99,99 € leggofacile.com