La discalculia

La discalculia è un disturbo specifico delle abilità numeriche che fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), insieme a dislessia e disortografia (APA, 2013). Questi disturbi sono riconosciuti dalla Legge dell’ 8 ottobre 2010, n. 170.

La principale caratteristica di questa categoria diagnostica è proprio la “specificità”, ovvero il disturbo interessa un dominio circoscritto di abilità fondamentali per l’apprendimento (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale (CC, 2007).

Discalculia

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Diagnosticare la discalculia

La diagnosi di discalculia, inoltre, può essere posta a partire dalla fine del terzo anno della scuola primaria, in assenza di danni neurologici e deficit sensoriali o di altra natura.

Può presentarsi, frequentemente, in comorbidità con la diagnosi di dislessia evolutiva.
L’iter diagnostico prevede:

  1. La raccolta dell’anamnesi familiare volta sia a valutare le tappe dello sviluppo del bambino che ad attestare o meno la presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento in famiglia.
  2. La valutazione neuropsicologica atta a studiare lo sviluppo dei processi cognitivi e il livello di funzionamento cognitivo generale;
  3. La valutazione degli apprendimenti che indagherà le aree d’interesse;
  4. L’osservazione del comportamento del bambino;
  5. Il colloquio con i genitori e la raccolta delle informazioni provenienti dalla scuola.

LA DISCALCULIA INTERESSA LE ABILITÀ NUMERICHE E ARITMETRICHE, IN PARTICOLARE:

  • Errori di tipo lessicale: si manifesta come difficoltà ad attribuire un nome ai numeri;
  • Errori di tipo semantico: difficoltà nella comprensione del significato dei numeri;
  • Errori di tipo sintattico: difficoltà nelle relazioni spaziali tra i numeri;
  • Calcolo a mente: lentezza esecutiva e mancata accuratezza;
  • Difficoltà nell’applicazione delle adeguate strategie di calcolo. Per eseguire l’operazione 3+7, il bambino aggiungerà 7 al numero 3; anziché optare per una strategia più semplice e rapida come aggiungere 3 al 7.
  • Difficoltà di recupero dei fatti numerici: il bambino, ad esempio, potrà confondere l’addizione con la moltiplicazione (5+5=25).

In una prospettiva più ampia il bambino discalculico potrebbe sperimentare difficoltà visuo-spaziali come difficoltà a riconoscere adeguatamente i simboli matematici, a copiare correttamente i numeri, a rispettare i segni delle operazioni ed eseguire l’incolonnamento dei numeri.
Si manifesta, inoltre, incapacità o lentezza a ricordare a memoria le tabelline, difficoltà a scrivere sotto dettatura, errori nei calcoli semplici, difficoltà di seriazione (sequenze numeriche), approssimazione numerica,

L’obiettivo del trattamento sarà quello di realizzare le condizioni per consentire al bambino di raggiungere gli obiettivi di apprendimento nel modo e al livello in cui le sue personali potenzialità cognitive glielo consentono.

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