La balbuzie

La balbuzie è un disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia. Può essere distinta in 3 categorie a seconda del modo in cui si presenta:

  • BALBUZIE EVOLUTIVA: con esordio prevalentemente nella prima infanzia.
  • BALBUZIE NEUROGENA: con conseguenza di alterazioni cerebrali.
  • BALBUZIE PSICOGENA: secondaria ad alterazioni psichiche.

Di solito il linguaggio procede con regolarità, in maniera continua e scorrevole, si articolano bene le parole e si dedica attenzione al contenuto del discorso e non al modo in cui questo viene pronunciato.

Accade però frequentemente che il bambino mostri incertezze, esitazioni, improvvisi arresti sul suo modo di pronunciare le parole durante il periodo iniziale di apprendimento del linguaggio verbale.

Questo fa parte del normale sviluppo linguistico, le incertezze e le esitazioni insieme agli arresti improvvisi possono essere tipici -indicativamente- fino all’età di 30/36 mesi.

Balbuzie

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Quali sono le cause della balbuzie?

Le cause della balbuzie sono sconosciute. Attualmente c’è un ampio accordo sul fatto che possa essere ereditaria: quando almeno uno dei genitori è balbuziente, i bambini hanno una predisposizione al disturbo geneticamente determinata. La componente genetica predispone agli effetti che derivano dalle influenze ambientali:

  • Le pressioni sui bambini;
  • I giudizi sul modo di parlare;
  • Le ansie e/o i comportamenti degli adulti;
  • I comportamenti dei suoi pari.

Questo mina la sicurezza e la stima di sé del bambino e innesca processi di mantenimento e aggravamento

Una persona con balbuzie ha perfettamente in mente cosa dire, nella sua mente le parole sono chiare e scorrono senza intoppi.

Ma nel passaggio all’azione compaiono delle difficoltà, perché la balbuzie è un problema di mancato controllo motorio. Nel tempo la modalità di linguaggio appresa, caratterizzata da esitazioni, interruzioni, lunghe pause e sostituzioni di parola, complica le relazioni sociali e professionali.

Balbus permette di automatizzare le abilità non ancora presenti nel repertorio comportamentale di una persona grazie a feedback prestazionali continui che accompagnano le esercitazioni e favoriscono l’apprendimento.

I risultati arrivano quasi subito: si riuscirà a percepire a una certa padronanza del parlato già dopo le primissime sessioni.
Nel primo periodo questo miglioramento è ancora legato all’attenzione posta sul disturbo vocale perché il processo non è ancora automatizzato e l’obiettivo non è raggiunto.

Ma quando il controllo motorio si sarà automatizzato: in seguito al costante allenamento, si riuscirà a dialogare senza interruzioni, pause ed esplosioni in modo automatico, sarà un po’ come imparare ad andare in bicicletta!

Chi balbetta è più intelligente?

Esistono molti miti sulla balbuzie. La balbuzie e l’intelligenza non hanno alcun collegamento. Di certo chi balbetta non è meno intelligente: molti i casi di personaggi di spicco -del passato e del presente- balbuzienti.

Come aiutare un bambino che balbetta?

Quando un bambino inizia a balbettare è consigliabile osservare e annotare le situazioni in cui balbetta. Bisogna resistere alla tentazione di aiutarlo, ma è preferibile registrarlo in diverse situazioni sociali.

Parlare con uno specialista aiuterà a segnare la strada più idonea da percorrere per trattare la balbuzie.

Come trattare la balbuzie in maniera efficace?

Vari gli strumenti disponibili per il trattamento della Balbuzie:

  • counseling familiare e individuale
  • training logopedico
  • tecniche di rilassamento
  • tecniche basate sul biofeedback sensoriale
  • parent training
  • presa in carico del paziente secondo l’approccio cognitivo-comportamentale
  • Balbus

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